7. Non rubare
Non commettere furto materiale (o immateriale)
RIFERIMENTI:
10° Comandamento biblico
(Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo né il suo schiavo e la sua schiava né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo)
Non commettere rapina
Non spostare una pietra confinaria
Non frodare
Non rifiutare di pagare una somma dovuta
Non far pagare un prezzo eccessivo
Non concupire
Il lavoratore non mangi e non porti a casa il frutto del suo lavoro
Non rapire
Non fare uso di falsi pesi e misure
Non possedere falsi pesi e misure
COMMENTO:
Questa proibizione comprende ogni forma di appropriazione illegale, sia di persone (per venderle in schiavitù) sia di beni, sia di una donna per costringerla al matrimonio (i matrimoni imposti non sono validi secondo l’Ebraismo), così pure ogni forma di inganno (furto della mente) dell’uomo inducendolo a credere a cose vane. Qui viene compreso anche il rifiutare il salario dovuto a chi l’ha guadagnato compiendo un lavoro, come anche l’azione di un bracciante che mangia i prodotti di chi lo ha ingaggiato, fuori dalle ore in cui lavora per lui.
La misura del furto è una quantità qualsiasi, anche il minimo possibile.
Si considera anche furto anche quello intellettuale e il mancato riconoscimento per qualsiasi opera eseguita (artistica, culturale, sociale) e chi si appropria, mentendo, del frutto del lavoro altrui.
Il furto è condannato nei vari racconti dei rapporti tra i patriarchi e i loro contemporanei (Genesi 30,33; 31,32 e 44,8).
ATTUALIZZAZIONE:
Ho rispetto per quello che ho? Come mi comporto con il “desiderio” di avere qualcosa che non posso permettermi? In che modo il non avere un qualcosa modifica il mio comportamento? Come uso dei beni materiali che posso permettermi?