La lettera TAV e il simbolo del TAU
TAV
Ultima lettera dell’alfabeto ebraico (TAV) (la ventiduesima) e di quello greco (TAU).
Come numero 22 può ricordare le 22 donne citate nella Torah:
Sarah, Rebecca, Rachele, Lea, Yoheved, Myriam, le cinque donne di Zelafhad, Deborah, la moglie di Manoa’h, Hannah, Abigael, la moglie di Tekva, la vedova aiutata da Elia, la Shunamita, Hulda, Naomi, Yehosheva ed Ester.
Forma e nome : “è il “segno”, il sigillo divino.”
Rappresenta l’esito della Creazione e la totalità delle cose create.
TAV è il riassunto di tutto in tutto, la scienza integrale dell’assoluto, il mistero che si rivela direttamente nell’anima.
E’ formato da una Dalet e una Nun che rappresentano lo svuotamento di sé e umiltà.
TAV è l’assoluto, la perfezione del Creato; condente al soffio dinamico di SHIN (la lettera che rappresenta lo Spirito divino) di produrre la diversità delle forme. E’ la verità, e la fine di un cammino. Questa lettera impedisce qualsiasi possibilità di respingere un atto e “rende presente il futuro” come promessa di un bene costante.
Caino ricevette un segno sulla fronte, simbolo della sua caduta ma anche origine di protezione.
Ciò avvenne dopo che Caino uccise Abele: “Il Signore impose a Caino un segno…”, (Genesi 4,15-16) e ciò, sostengo, è profezia del dono della Torah. (Non a caso il termine TORAH inizia con la TAV)
In tale occasione su “un vivente”.
Marchio posto sulle anime destinate alla vita eterna.
Una tradizione considera anche che questo segno, posto da D_o sulla fronte di Caino, sia una croce, corrispondente all’ultima lettera in forma corsiva dell’alfabeto ebraico.
Il TAU che si può pensare anche come una lettera VAV
incrociata con la lettera DALET ,
ebraica, come riportato sul disegno di cui sotto.
Il segno di croce costituito da due linee che s’intersecano è la più semplice delle indicazioni per trasmettere un messaggio, perché esprime la volontà di chi lo lascia; una linea da sola, infatti, sarebbe pensabile come una traccia non volontaria. (La croce fu adottata quale sigla attestante la volontà da parte d’analfabeti).
In aramaico significa ‘più, ancora‘.
Apertura verso l’infinito.
La TAV è anche l’ultima lettera della parola ‘EMET‘ (verità), ultima lettera dell’alfabeto, sigillo dell’opera di Dio.
La parola EMET (composta delle lettere Alef, Mem, Tav) significa Verita’ un punto fermo. Se togliamo l’Alef rimangono la mem e la tav che insieme formano la parola MET morte. Percio’ se togliamo alla verita’ anche la sua piu’ piccola parte essa muore divenendo menzogna. (Cfr. il precetto noachide di ISTITUIRE TRIBUNALI DI GIUSTIZIA)
Numero: Il valore numerico secondo la Gematria ebraica (che associa valori alle lettere) è 400.
Rappresenta anche la vita nell’unione delle coscienze essenziali, indicate dai quattro fiumi che escono dall’EDEN.
In riferimento alle 22 donne citate nella Torah anche il termine donne (nashim) ha 400 come valore numerico.
Le 400 miglia persiane sono la lunghezza e la larghezza ideale della Terra d’Israele.
400 sono i mondi di gioia e di beatitudine nel mondo a venire, il compimento di ogni desiderio dell’anima.
400 infatti è il numero del compimento.
Il valore “pieno” della parola “TAV” (formato dalle lettere Tav e Vav) è pari a 406 come per la parola “ATHA” ossia “TE”, che mostra il legame tra l’ALEF (la prima lettera e la TAV , l’ultima. Come per dire “il principio e la fine sono in te, o per meglio dire come “l’oracolo delfico”: CONOSCI TE STESSO per capire il tutto…
Il simbolo del TAV è citato nell’Esodo (12, 7), in Giobbe (31, 35) ma soprattutto in Ezechiele (9, 3-4), quando dice:
«Il Signore disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono…»
In questo passo il Profeta Ezechiele raccomanda a Israele di restare fedele a D_o fino alla fine, per essere riconosciuto come simbolicamente segnato con il “sigillo” del TAV sulla fronte quale popolo scelto da Dio fino alla fine della vita. Infatti, come abbiamo detto nell’alfabeto ebraico il TAV è l’ultima lettera e rappresentava il compimento dell’intera opera rivelata di Dio. Questo segno veniva anche trascritto come X, + o T e nella trascrizione greca il segno venne associato alla lettera Tau, che poi divenne a sua volta “T” nell’alfabeto greco-latino.
TAU
Questo simbolo è ancora oggi portato al collo da molti che è quello tradotto nell’alfabeto greco (TAU) e che, spesso in legno, rappresenta la spiritualità legata alla semplicità e all’umiltà francescana.
Come simbolo, (legato con corda e di legno) si presta bene anche ad essere considerato un legame forte con la simbologia del legno presente nella storia di Noè.
Da non scordare anche il famoso gesto del “TIME OUT” degli arbitri che ricorda proprio il simbolo del TAU.
In un “salto” interpretativo in chiave noachide (e non solo) nel TAU si potrebbero leggere:
– la possibilità dell’uomo di conoscere la creazione misurandola e studiandola (simbologia geometrica)
– la protezione dell’Altissimo (orizzontalità) dell’uomo (verticalità)
– il limite e il controllo che deve avere l’uomo rispetto all’Inconoscibile e su quello che conosce
– “segnare” il tempo che ci viene dato organizzandolo e non sprecandolo (silenzio, lavoro, realizzazione personale, condivisione…)